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      Le regole piú importanti non sono le generalità, che si accomodano ad ogni contenuto, ma sono quelle che traggono il loro succo ex visceribus causae, dalle viscere del contenuto.
      5. Perciò il vero in arte non è assoluto come nella scienza, ma è relativo al contenuto, nelle condizioni in cui lo concepisce il poeta. Le rappresentazioni poetiche sono vere, anche quando il contenuto è riconosciuto falso. Gli Dei non esistono piú innanzi alla nostra coscienza, ma restano immortali in Omero.
      6. Il poema epico suppone una storia tradizionale, contemperata con l'atmosfera sociale in cui vive il poeta, e con le qualità del suo ingegno. Suppone anche tutto un ciclo di poesie anteriori, una lunga e lenta elaborazione della materia, alla quale esso dà l'ultima forma.
      Queste considerazioni, ch'io trovo nei sunti lasciatimi dai miei discepoli, sembrano oggi luoghi comuni. E questo è il progresso. Ciò che un giorno è una tesi lungamente dibattuta e studiata, fra venti anni diventa un luogo comune, che sarebbe pedanteria dimostrare e illustrare. A quei tempi queste cose parevano bestemmie a molti; e io mi trovavo tra due fuochi, tra i classici e i romantici, o quelli almeno che si decoravano con questo nome senza alcuna serietà di studi. La impostura è cosa vecchia. Anche allora si empivano la bocca di autori neppur leggicchiati, e si apriva facile mercato di scienza raccolta negl'indici e ne' dizionari.
      A quel tempo correvano certe opinioni tenute dogmi, nelle quali io stesso ero cresciuto. Lascio le piú dozzinali e pedantesche, che si connettono ai primi anni de' miei studi scolastici.


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La Giovinezza
Frammento autobiografico
di Francesco De Sanctis
pagine 249

   





Omero