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      E, poiché il suo spirito partecipava a quella critica ne' punti fondamentali, dopo vana resistenza, vi si rassegnò; e, per correggere gli errori del poema, volle rifarlo di pianta, e scrisse la Gerusalemme conquistata. Il poeta era scomparso sotto la rigidità del critico. Volendo accostarsi piú al verosimile e allo storico, guastò la verità poetica, e, correndo dietro all'ombra di bellezze teologiche, fece olocausto di bellezze profane, ch'erano la parte piú geniale del poema. Seguendo regole convenzionali, perdette d'occhio le regole eterne dell'arte. Non corresse, ischeletrí il poema.
      Il Tasso era un poeta geniale, di molta immaginazione e sensibilità, dotato piú di dolcezza che di forza, e altissimo a far sue tutte le idee cristiane, la cui nozione fondamentale è la carità. Abbattutosi in quel contenuto cristiano, ebbe poca virtú di trasfondersi in esso e cercare ivi le sue ispirazioni. Si fece trascinare dalla moda e dalla critica, e, spirito poco resistente, visse in perpetua lotta tra questi elementi ostili. Volle sottoporre a modelli omerici un contenuto di natura affatto diversa, e la moda, tirandolo appresso a' poeti cavallereschi e tormentandolo con l'immagine rivale dell'Ariosto, gli velò in parte la novità e la divinità del suo contenuto. Quando, in età piú matura, volle porvi rimedio, era troppo tardi, e non attinse del nuovo contenuto che le parti esteriori e accidentali. Nondimeno si deve alla ispirazione cristiana la parte piú eletta del suo poema: il fatto di Sofronia, la morte di Clorinda, e un cotal poco anche il suo Tancredi.


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La Giovinezza
Frammento autobiografico
di Francesco De Sanctis
pagine 249

   





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