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      E non dee parere strano che in tanta dissoluzione morale sieno pure alcuni individui elevati, che realizzano in sé quell'ideale nella sua forma più pura, come sono Borromeo, Cristoforo e padre Felice, i quali in società ancora sane sono il riflesso della vita generale, e qui ci debbono apparire uomini straordinarii, o, come si dice, eroi. Onde sorge la naturale opposizione tra la società in cui quell'ideale è oscurato, e questi personaggi in cui brilla della sua più viva luce. I quali non sono già come Savonarola riformatori appassionati della società, ma ci vivono con semplicità di vita: predicando con la parola e con l'esempio, facendo quel po' di bene che loro è dato, con naturalezza di uomini dabbene e con ardore di credenti. L'opposizione è nelle cose, e non nelle intenzioni e non nelle azioni. Sono elementi in contrasto di uno stesso processo storico, le varie facce di uno stesso ideale in un tempo, che fra tanti tristi spiccava tanto più il Santo. Un'azione semplicissima mette in moto questi elementi, ti crea il conflitto drammatico, sviluppa l'opposizione. Lucia è promessa sposa a Renzo, e don Rodrigo ha scommesso che l'avrà lui. Sotto una lotta così ristretta s'intravvede una lotta più importante, il cozzo di quelli elementi. Don Rodrigo è il primo anello di tutta la catena degli oppressori, che pesano nella bilancia in suo favore; Renzo e Lucia sono gli oppressi. Lucia non ha altra difesa che la sua purezza e semplicità; la forza di Renzo è nella coscienza netta e pronta del suo diritto; non gli può entrare in capo che la sua sposa non dee essere la sua sposa.


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La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Primo) Alessandro Manzoni
di Francesco De Sanctis
pagine 420

   





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