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      Ed ora facciamo un po' di critica produttiva. - Ma era veramente quella l'idea poetica del Conte di Carmagnola? È quella la totalità organica di cui vi ho parlato?
      Manzoni si è messo in capo che quella idea sia la lotta tra il potere civile e il militare. Ma è veramente là la lotta? È col considerare tutto il dramma storico, col penetrarci della sua totalità, che possiamo vedere qual'è veramente l'idea organica della composizione. È questa: che le stesse qualità le quali hanno condotto Carmagnola alla grandezza, son quelle che lo conducono alla decadenza.
      Analizziamo il Conte non solo qual è rappresentato, ma anche qual è narrato, con tutt'i suoi antecedenti. Trovate un uomo nato in bassa fortuna, un pastore: pure, egli ha qualità che lo fanno superiore alla sua sorte, forte volontà, febbre di attività, intelligenza non ordinaria, coraggio indomabile, e senza saperlo egli ha anche ambizione straordinaria.
      E che cosa è l'ambizione? Oggi diciamo: ambizione di partito, ambizione di questo e di quell'altro. La vera ambizione è rara, è il desiderio, la necessità di attuare quello che un uomo ha dentro di sé, di farlo diventare realtà; e quindi vi ha diverse specie di ambizione, politica, letteraria e via di seguito. E quando un uomo si propone uno scopo sproporzionato alle sue qualità, la sua non è che vanità. La vera ambizione è la coscienza della propria forza, il sentirsi capace di attuare grandi cose.
      Quest'uomo è evidente che rimarrà turbato, scontento, finché non avrà esplicata quella forza.


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La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Primo) Alessandro Manzoni
di Francesco De Sanctis
pagine 420

   





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