Pagina (367/420)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Ma quando poi l'Innominato si converte, e che Lucia è in salvo e che più o meno si sa come quell'azione deve finire, l'iniziativa umana finisce, sorge quasi un nuovo romanzo, nel quale il movimento storico nasce da certi «accidenti storici», come la peste, la carestia, l'insurrezione di Milano, ed i personaggi del Manzoni si trovano in essi, e la storia ch'era incominciata col «carattere», finisce con l'«intrigo».
      Vi sono dunque nel romanzo del Manzoni le due forme o i due caratteri della commedia, ma si può dire che l'autore li ha fatti paralleli, mentre essi andavano intrecciati; ma questo è un difetto del Manzoni che esamineremo a suo tempo.
      Nel capitolo VIII dunque v'ha tre azioni nascenti da tre gruppi di persone; azioni che riescono contrarie all'intento de' personaggi per un «accidente». Da una parte abbiamo don Rodrigo scoperto dal padre Cristoforo in quel colloquio avuto nel suo palazzotto, e che impuntito maggiormente per la resistenza del frate, ricorre alla violenza, e pensa di far rapire Lucia da' suoi bravi. Dall'altra abbiamo il padre Cristoforo che nel palazzotto istesso di don Rodrigo s'è incontrato con quel vecchio servitore, suo conoscente, e che, viste le sue buone intenzioni, lo ha pregato di tener d'occhio a quel che si faceva, e tenerlo avvisato: ed il servitore, saputo del ratto che si preparava, spicca un fanciulletto per avvisare il padre. E finalmente abbiamo Agnese, Renzo e Lucia che pensano di fare quella tale sorpresa a don Abbondio. Sono tre imprese queste, calcolate con tutti gli estremi della prudenza umana.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Primo) Alessandro Manzoni
di Francesco De Sanctis
pagine 420

   





Innominato Lucia Milano Manzoni Manzoni Manzoni Rodrigo Cristoforo Lucia Cristoforo Rodrigo Agnese Renzo Lucia Abbondio