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      Quando aspettiamo vedere l'innamorato a piè del letto della morente, e terminare tutto con la solita morte cristiana, una frana si stacca dal monte vicino, precipita sulla casa di Nunziata. Ella cerca fuggire, è schiacciata dai massi, l'innamorato la trova morta.
      Se volete sapere da quale sentimento è preso l'autore innanzi a quel cadavere, egli vi dice:
     
      «Cosí il Signore aveva consentito che, innanzi tempo, ella finisse di patire; cosí forse Egli volle sottrarla a piú vivi dolori, a prove amarissime. Chi può interrogare la sua misteriosa e provvidente volontá?»
     
      È un inchinarsi dell'uomo ai decreti imperscrutabili della Provvidenza. Questo certamente può essere qualche cosa di altamente poetico, perché si può fare avere agli uomini il sentimento di qualcosa di superiore, di soprannaturale; ma qui la Provvidenza comparisce all'ultimo, in un'osservazione che starebbe bene in bocca ad un predicatore, e non è arte, perché l'arte è essenzialmente rappresentazione.
      Che c'è di nuovo? Il socialismo si era divulgato in Francia; Eugenio Sue era alla moda; tutti parlavano degli operai, delle loro miserie. Sorse una letteratura che poi, come sapete, finí con le cannonate. Si vede Carcano sotto l'influsso di questo nuovo indirizzo letterario, e se avesse avuto un serio sentimento della nuova situazione, se avesse colto nella realtá la miseria delle fanciulle operaie, condannate a fatiche opprimenti, forzate a respirare un'aria pestilenziale, esposte alle seduzioni, ne sarebbe venuto un romanzo interessante e, facilmente, l'autore avrebbe dovuto prendere la via dell'esilio, perché l'Austria allora imperava in Italia.


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La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Secondo) La scuola liberale e la scuola democratica
di Francesco De Sanctis
pagine 590

   





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