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      Ma gli manca, anche con la sua bontá e sinceritá quel che di divino trovate nella Margherita di Goethe.
      Tra un centinaio di situazioni, non un nome proprio. Sono situazioni astratte: la filatrice, la tessitrice, il fabbro, la fanciulla, il fanciullo, la campagna. Trovate sí una Maria, un Berto e Rubina, ma con sí lievi tratti che non lasciano nessuna rimembranza. Il perché č chiaro. La personalitá non si sviluppa se non mercé un certo grado di coltura intellettuale. In un villaggio la temperatura č eguale, eguale il livello, quel ch'č Berto č anche Francesco, quel ch'č Maria č anche Rubina. Sí che ci troviamo innanzi un mondo ben circoscritto e determinato che si riproduce perpetuamente in quelle poesie; ma da una parte non ha grazia e delicatezza, dall'altra non ha personalitá, rimanendo un po' vago ed astratto.
      Veniamo a qualche esempio. La filatrice č una delle piú belle poesie. Č una giovane orfana, senza pane e senza tetto che fila e fila per guadagnarsi stentatamente il vitto. Tutto č semplice in questa situazione, niente v'č sviluppato; vi si vede in tutta la sua pienezza il mondo di Parzanese, quale egli stesso l'ha riassunto in due parole: prego e canto. La preghiera č consolazione, il canto č consolazione; la forza di poter cantare in mezzo alla miseria, d'inginocchiarsi a pie' di un tabernacolo e far Dio consapevole dei propri mali, lenisce il dolore. Cosí in quel quadro di miseria penetra un raggio di felicitá e di gioia.
      La fanciulla sta filando e pensa di poter col suo lavoro raccogliere un gruzzoletto e diventare sposa:


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La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Secondo) La scuola liberale e la scuola democratica
di Francesco De Sanctis
pagine 590

   





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