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      O, per dir meglio, tutto questo č in lui in misura ordinaria, che non gli dá fisonomia propria e distinta.
      Le cose si presentano innanzi al Tommaseo non nella loro totalitá organica, ma una dopo l'altra, a membri, a incisi, in una forma non solo precisa, ma concisa, - concisione che non č condensamento, č assottigliamento. Le forme non gli si presentano corpulente e piene di buon sangue, ma come stecchite, assottigliate. A quel modo che gli antichi cristiani nel primo ardore della fede mortificavano il corpo col cilizio e, per essere santi, diventavano cadaveri ambulanti, cosí il Tommaseo mortifica la sua forma col cilizio - lasciate passare il paragone un po' secentista - e quindi le sue immagini sono stecchite, senza corpo, senza luce, somigliano a que' suoi santi, cadaveri ambulanti del tempo passato.
      Ho bisogno di citarvi qualche brano per mostrarvi questo stile del Tommaseo, scrittore, del resto, notissimo a voi. Egli scrisse un romanzo storico - Il duca d'Atene. - Ebbene, vuol rappresentare soldati che insorgono contro il loro capitano; il popolo chiede tre teste, ed i soldati per paura del popolo vogliono costringere il capo ad abbandonare i suoi complici; rappresentare la resistenza di lui, poi la sua vigliaccheria. Č una situazione che, trattata da un grande scrittore, dovrebbe mettere in rilievo tante passioni diverse, e nell'uomo di audace divenuto vigliacco, e ne' soldati che appunto per paura del popolo diventano audaci verso il loro condottiero.
     
      «I soldati fremevano, scrive il Tommaseo.


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La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Secondo) La scuola liberale e la scuola democratica
di Francesco De Sanctis
pagine 590

   





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