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      E, finalmente, non una casta, ma quasi una classe a parte, il militarismo, l'esercito permanente, a partire dai piú bassi fondi, dal poliziotto e dal gendarme e salire fino alle piú alte cariche dello Stato.
      La societá è veramente innovata, sono sparite le antiche caste; ma il clero, la burocrazia, il militarismo costituiscono l'arbitrio assoluto, le forze soverchianti. Sotto non c'è niente d'organizzato, gli uomini sono come atomi disgregati, tremanti o rassegnati indarno.
      Domando ora: che educazione volevasi dare agl'italiani in queste condizioni? Nessuna parola la quale rinnovi l'energia di Sant'Ambrogio che chiamava a dovere l'imperatore, e faceva comprendere alle forze governanti che esse erano fuori della giustizia e fuori della legge. Che si diceva al popolo? Pregare Iddio, umiltá, obbedienza, disciplina, perdono e perdono e poi perdono come aveva detto Manzoni, in una vita infelice pensare ad un'altra vita migliore come compenso. Se mi permettete un bisticcio, quegli uomini facevano il contrario del loro dovere, rinforzavano i forti, indebolivano i deboli.
      Qui è la parte debole della loro opera.
      E mi direte: Ma che concetto avete voi di quegli uomini? sono da biasimare, da vituperare? Sono di mala fede? - . Vorrei abituarvi a lasciare le esagerazioni anche combattendo le opinioni altrui, ed a guardare le cose con occhio tranquillo. Certamente il Tommaseo, il Cantú, il Lambruschini e gli altri sono uomini pii e religiosi, amanti del bene, di perfetta buona fede. Basta leggere quei libri che scrivevano pel popolo per convincersi che quel modo di educazione viene dal loro stesso modo di concepire.


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La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Secondo) La scuola liberale e la scuola democratica
di Francesco De Sanctis
pagine 590

   





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