Pagina (258/590)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Abbiamo innanzi un errore non un inganno.
      Dobbiamo, inoltre, prescindere dalle condizioni presenti, trasportarci in quell'ambiente. C'erano gli animi formati da Alfieri e da Foscolo, i giovani che si rifugiavano nelle sette, nelle congiure, - violenze di governanti, violenze di congiurati, gli eccessi degli uni spiegano gli eccessi degli altri. Per questo lato non si può dire che quegli scrittori avessero altri fini segreti, come parecchi insinuano, oltre quelli manifesti. E c'erano anche circostanze attenuanti. Che tempi erano quelli! Pensate s'era possibile sotto gli occhi dei preti, della censura, scrivere libri che avessero efficacia di costituire una generazione virile e forte. Pure, sotto quel manto evangelico ed umile, riuscirono a diffondere alcune idee proibite, come quelle di libertá e di patria, su cui si passava senza badarci per l'indole cattolica dei libri e degli scrittori. Cosí comprendete senza collera e senza esagerazione quell'opera.
      Però lasciamo stare il passato; fecero opera utile in quelle condizioni; ma oggi abbiamo l'unitá nazionale e la libertá, e queste sono inutili se non accompagnate da educazione virile e da forti propositi. È permesso rimanere nella cerchia di quelle idee? Diffondere que' libri nelle scuole? Non vi sarebbero piú circostanze attenuanti, non errori possibili, sarebbe educazione o senza scopo o con iscopo perverso.
      Perciò ho tanto insistito su questo argomento; una delle cose piú importanti, piú preziose cui si deve mirare, è che la nuova generazione cresca con tali costumi e fibra cosí ritemprata che possa usare su grandi cose gli strumenti che abbiamo conquistato, l'unitá e la libertá.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Secondo) La scuola liberale e la scuola democratica
di Francesco De Sanctis
pagine 590

   





Alfieri Foscolo