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      Il libro fu pubblicato a Napoli in mezzo all'agitazione del 48. Né contento di questo, poiché tutti gridavano costituzione da Torino a Napoli, egli scrisse un libro sul migliore statuto secondo la giustizia sociale. S'anelava all'unitá nazionale, ed egli dettò un piccolo discorso sull'unitá italiana. - Ecco tutta l'attivitá intellettuale di Rosmini intorno alla rigenerazione della Chiesa e dell'Italia.
      Quale successo ebbe questo libro? Immediatamente nessuno. I liberali alzarono le spalle, erano troppo innanzi colle idee, credevano vedervi un ritorno al Medioevo. - Per darvi un saggio del modo come lo ricevettero i clericali, ricorderò che un prelato romano disse: Rosmini ha sbagliato, le «piaghe della Chiesa» non sono cinque, ma sei, e la sesta è Rosmini. Erano tempi di azione, le idee andavano innanzi o retrocedevano con violenza, come suole avvenire. Pure quel libro esercitò grande influenza, specialmente in quel partito liberale detto neo-guelfo o neo-cattolico, che ripone nel cattolicismo riformato la pietra angolare del nuovo edifizio nazionale. Quelle idee trasformate a poco a poco, elaborate in altra forma vivono ancora; alcuna si è anche affacciata in parlamento, è oggi bandiera d'un partito politico. Non è dunque un libro di cui si possa fare un cenno e passare innanzi, come di qualche cosa sparita appena comparsa; fissa il punto di partenza d'un indirizzo politico.
      Un pensatore come Rosmini, quando prende la penna, non si perde ne' particolari, ha un disegno, uno scopo.


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La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Secondo) La scuola liberale e la scuola democratica
di Francesco De Sanctis
pagine 590

   





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