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      Quest'istituzione penetrò nella Chiesa; preti e vescovi, capi spirituali, divennero signori, i fedeli che dimoravano nelle loro terre furono vassalli. Il feudalismo, piaga della societá civile, fu anche piaga della societá religiosa.
      Come da questa piaga nascano le altre cinque, è facile vedere. Quando fra i preti e i fedeli si formarono relazioni di signori e vassalli, la Chiesa che prima era un sol corpo vivente, con relazioni di padre e figli, divenne unione di signori e vassalli: giú il popolo, su l'oligarchia, il papa stesso divenuto re; la Chiesa si disgregò.
      Allora il vescovo, dovendo attendere a cure temporali, dové abbandonare la cura de' fedeli al basso clero, e fu questa la seconda piaga. Poi, ciascun vescovo si chiuse nel suo piccolo territorio; le relazioni fra l'uno e l'altro vescovo furono rotte; di una Chiesa unica si formarono tante Chiese nazionali. E poiché i vescovi divenuti feudatari erano in certo modo soggetti a' principi, la Chiesa cadde in servitú del potere laico, perdé i suoi diritti.
      I beni stessi di essa erano feudi ed i principi finirono col mettervi le mani; quindi servitú di persone e di beni. Cosí una sola piaga, il feudalismo, produsse tutte le altre.
     
      «Sí - dice il Rosmini - il feudalismo fu l'unica, o certo la principalissima fonte di tutti i mali; perocché essendo egli un sistema misto di signoria profana e barbara, e insieme di servitú e vassallaggio a' principi temporali: in quant'è signoria, egli divise il clero dal popolo (piaga I), e spezzò in due parti, che chiamaronsi ingiuriosamente alto e basso clero, sostituendo alla relazione di padre e figlio che l'annodava, quella di signore e suddito che lo disnoda: onde la negletta educazione del chiericato (piaga II); e quindi ancora entrata la divisione nell'alto clero, cioè ne' vescovi fra di loro, dimentichi della fraternitá, memori della gelosia signorile sí per proprio conto che pel conto del principe al cui vassallaggio appartenevano, rimanendo cosí ciascun vescovo e separato dal popolo, e sequestrato dall'intero episcopato (piaga III): in quant'è poi servitú, il feudalismo, assoggettati i vescovi personalmente al signore temporale come fedeli e uomini suoi, incatenò ignominiosamente la Chiesa con tutte le cose sue al carro del laicale potere che la trascinò per tutte quelle balze e precipizi, nelle quali esso, in suo corso irregolare e fallace, va sovente rompendosi e inabissandosi, e dopo mille avvilimenti e mille sciagure, spoglia a man salva dei ricevuti dominii, ella trovasi cosí sfinita di forze da non saper pure conservare e difendere a sé stessa la nominazione de' propri pastori (piaga IV)».


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La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Secondo) La scuola liberale e la scuola democratica
di Francesco De Sanctis
pagine 590

   





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