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      - Per l'eloquenza non basta l'immaginazione - anche il Segneri aveva immaginazione. Perché si abbia eloquenza che lasci vestigia e produca durabile impressione, è necessario che di sotto ci sieno serie convinzioni, profondi studii, soprattutto un carattere superiore di uomo.
      In Gioberti domina un semplice calore d'immaginazione. Quando egli accumula epiteti d'ingiuria, quando voi tentate dare due passi addietro, temendo l'incontro d'un uomo cosí arrabbiato, non vi spaventate, tutto quello è calore esteriore, non profondo impeto d'immaginazione. Si andava da Gioberti e si trovava un uomo placido, sereno, nervoso, eccitabile, capace di alzare la voce ad un tratto e abbassarla subito. Era distratto spesso, anche nella conversazione. Un uomo serio piglia un discorso e lo conduce fino all'ultimo, Gioberti si distraeva; e fu cosí anche nello scrivere, lasciando spesso un'idea per correre appresso ad un'altra.
      Dietro lo scrittore immaginoso, splendido, pieno di ricche forme spesso originali, trovate da lui secondo il genio italiano, non vedete il profondo pensatore, né l'uomo di Stato.
      Il povero Gioberti ne fece prova. Nel 1848 rappresentò una parte attiva e si vide quanto gli mancava; un uomo nervoso, irritabile, impressionabile, non è nato per essere uomo di Stato. Gli mancava la conoscenza degli uomini e delle cose, la tattica de' maneggi, quell'arte volpina di cui un politico ha bisogno. Sapete che il vecchio Gioberti si fe' corbellare una volta dal giovane Urbano Rattazzi che allora entrava nella vita politica.


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La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Secondo) La scuola liberale e la scuola democratica
di Francesco De Sanctis
pagine 590

   





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