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      Facciamo la lega, una rete di ferrovie unisca tutte le parti d'Italia, facciamo una lega doganale, sia dappertutto il medesimo l'ordinamento dell'esercito e della marina, diffondiamo l'istruzione e soprattutto queste idee, riformiamo i nostri costumi, rendiamoci popolo degno. - E poiché Gioberti voleva quei tre stadii nel movimento, di cui vi dissi, Balbo risponde: Le guerre non si fanno a giorno fisso, vediamo invece quale occasione si offrirá all'Italia, non la rimandiamo ad un futuro lontano ed imprevedibile, guardiamo ad un'occasione prossima in cui l'Italia possa essere apparecchiata. Come l'indipendenza italiana sará possibile quando tale impresa interessi non il solo Piemonte ma tutta l'Italia, cosí l'occasione sará quella in cui ciò che è interesse del Piemonte e dell'Italia, diventerá interesse europeo e l'Europa desidererá l'Italia forte ed indipendente.
      E come nascerá quest'interesse europeo? - Allora tutto era in fermento, ogni due o tre anni sommosse che si battezzavano per rivoluzioni. Poteva esserci una rivoluzione democratica? Balbo non lo crede: il partito moderato aveva preso il sopravvento in Italia; in Francia, Luigi Filippo era sostenuto da un potente partito moderato, i moderati erano al potere in Ispagna; aspirazione generale era una costituzione moderata. Balbo non prevedeva che otto anni dopo una rivoluzione democratica sarebbe scoppiata in tre parti di Europa.
      In secondo luogo, poteva esserci una grande guerra di supremazia, in cui il popolo volesse ricostituire la monarchia universale?


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La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Secondo) La scuola liberale e la scuola democratica
di Francesco De Sanctis
pagine 590

   





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