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      E doveva combattere in modo da guadagnarsi la gente onesta e la indifferente, tener la porta aperta ad una conciliazione. - Riuscí perfettamente, e la sua polemica perciň puň considerarsi modello, ed č assai importante nella storia italiana. Combatté il governo papale professando il massimo rispetto pel cristianesimo e pel cattolicismo, parlando con riguardo de' preti, con riverenza del pontefice. Non giá ch'ei fosse proprio un cattolico o un credente puro sangue; ma č quella l'arte di saper trattare con gli uomini da politico. Eppure lanciava al governo papale una requisitoria che non fu piú dimenticata. Č curioso il modo che adopera, una forma quasi paradossale con molto buon senso sotto. Dice al papa: siete voi un sovrano assoluto? Io vi rimprovero di non essere sovrano assoluto, siate tale, abbiate una volontá, fate leggi chiare e stabili che la esprimano ai sudditi, vigilate specialmente su' cardinali delegati, su gl'impiegati che spesso alla vostra volontá sostituiscono l'arbitrio loro. - Con la stessa tattica i liberali napoletani scrivevano la celebre Protesta, non attaccando Ferdinando II, ma Del Carretto e gli altri della stessa risma, mettendo il re al di sopra delle accuse. - D'Azeglio pone il pontefice al di sopra delle censure, de' decreti che sostituivano le leggi stabili, degli arbitrii de' subordinati, dicendo tutta la veritá, insistendo in questo che il male era fuori la volontá del pontefice ed il meglio sarebbe stato sostituir essa agli arbitrii di delegati ed impiegati.


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La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Secondo) La scuola liberale e la scuola democratica
di Francesco De Sanctis
pagine 590

   





Protesta Ferdinando II Del Carretto Azeglio