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      La scuola a poco a poco, come tutte le scuole formali, diventa unione di diversi indirizzi e credenze, e ciò non può durare.
      Gli uomini che vi entrarono presero nome particolare cavato dal loro fine. I clericali, i conservatori, i radicali erano tutti liberali; ma la libertá diventava aggettivo, - sorte che tocca sempre ad un nome che non rappresenta un fine, ma un mezzo.
      Pure, a forza di eliminazioni, cacciando via i diversi partiti, rimase un gruppo credente nella libertá, che chiamossi per eccellenza liberale, e aveva gli stessi fini di quelli che si chiamano amici del progresso e della democrazia; pur credendo di doverli modificare e coordinarli con la libertá presa qual mezzo. Sono i liberali, propriamente detti, intenti a tenersi in una via mediana fra le varie opinioni.
      Quali sono i loro fini? - Essi dicono: poiché tutti siamo convinti che mezzo al progresso deve essere la libertá - cioè assicurare a tutti gli elementi sociali il loro sviluppo naturale senza ingerenze di forze estranee, sí che nobiltá, clero, borghesia, plebe, comune, provincia sieno tante sfere con un centro comune d'idee a tutta la nazione, e ciascuna di esse con le idee proprie che la guidano al suo destino, - poiché la societá è divisa in elementi diversi, ciascuno con la sua ragione di essere, - poiché la libertá vuole tutte queste forze lasciate al loro indirizzo naturale, come richiede la natura e la storia, in che modo raggiungere questi fini?
      Guardiamo alla religione. Fra questi liberali c'è chi non crede, ci sono anche gli atei, i razionalisti; ma guardano dal punto di vista politico, e si han formato un ideale prossimo da raggiungere, anche rispetto alla religione.


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La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Secondo) La scuola liberale e la scuola democratica
di Francesco De Sanctis
pagine 590