Pagina (389/590)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

     
      C'è un altro carattere per il quale la nuova democrazia differisce dall'antica. Questa fu materialista ed atea per effetto della dottrina del sensismo da cui nasceva, e perché, non ammettendosi l'essere collettivo, tutto cominciava e finiva all'individuo. La nuova ha quasi una faccia apostolica e profetica e piglia a punto di partenza la ricostituzione del sentimento religioso.
      Se la religione, come vedemmo, è la forza di uscire da sé e sentirsi in un tutto, se la nuova democrazia mette a base della sua dottrina non l'individuo ma l'associazione, l'essere collettivo - da ciò era facile passare al concetto dell'armonia universale. Quindi pei democratici sopra la natura e la storia c'è un ordine di cose divino, ideale di cui appunto la natura e la storia sono lenta attuazione, attraverso ostacoli e difficoltá, sino all'umanitá, o, come dicono, al popolo eguale e libero.
      Quali sono le conseguenze letterarie delle idee esposte? Sentite giá che una letteratura fondata su di esse ha caratteri non solo diversi, ma opposti a quelli della scuola liberale. I liberali vogliono procedere per ordine didattico, e chiamano ideologi gli avversari. I democratici posano il loro sistema sull'ordine dell'idee, su quell'armonia universale, e chiamano dottrinarii gli avversari. Lá si parte dallo stato attuale della societá, qui si parte dall'ordine ideale su cui deve fondarsi la societá: - da un lato avete ciò ch'è, dall'altro ciò che dev'essere.
      La storia nella scuola liberale è riguardata con imparzialitá, dal punto di vista delle investigazioni esatte, perché si cercano soltanto i fatti, come fatti.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Secondo) La scuola liberale e la scuola democratica
di Francesco De Sanctis
pagine 590