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      In nome di che avevano fatto il 21 ed il 31? Si servivano di due ipotesi. Innanzi tutto, gli stranieri non sarebbero intervenuti nelle cose nostre, o, intervenendo l'Austria, la Francia ci avrebbe sostenuti. E poi si credeva che i principi, molti dei quali erano anche carbonari, avrebbero secondato il movimento liberale. - L'Austria intanto intervenne e i francesi rimasero a casa, e piú tardi si mossero ma per soffocare i moti di Spagna. Francesco Borbone spergiurò, il principe di Carignano tradí. Dunque essi davano alla rivoluzione una base che doveva crollare; insorsero rinnegando la loro bandiera rispettiva, non in nome d'Italia, ma gli uni per Napoli, gli altri per Roma, altri per Bologna o per Modena, accecati sí che quando gli austriaci invadevano il Modenese i napoletani se ne stavano inerti per non violare il principio del non intervento. - In conchiusione, - la fiacchezza e lo scetticismo de' capi della rivoluzione, la falsa base dell'aiuto straniero e del favore de' principi, le mezze idee su cui reggevasi il sistema, - tutto ciò non poteva muovere la gioventú e il popolo, che rimase estraneo alla lotta. Quegli uomini vollero servirsi di arti diplomatiche, e la diplomazia li affogò.
      Ebbene, quale sará il principio della nuova associazione? La Carboneria era per Mazzini la scuola dottrinaria, la quale si aveva formato tutto un sistema di aiuti di principi e soccorsi stranieri e mezzi diplomatici. Non si trattava di sostituire una associazione ad un'altra, bensí di formare un sistema nuovo sulla base della nuova associazione.


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La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Secondo) La scuola liberale e la scuola democratica
di Francesco De Sanctis
pagine 590

   





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