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      Di qui altri disinganni ed altra discesa per Mazzini. Ciň che nel suo programma era immediato ed effettuabile, la ricostituzione delle nazionalitá, fu un'arma toltagli di mano: allo scopo si giunse per altre vie, senza lui e contro lui. Cosí Kossuth rimane in esilio dimenticato, ed il grande pensiero per cui agitň l'Ungheria č stato realizzato da Deak suo avversario e dall'imperatore. La nazione tedesca che doveva essere fondata dai vecchi liberali di Francoforte fu fatta dal re di Prussia, dal genio di Bismarck e que' vecchi liberali stanno ora intorno al trono per afforzare la patria tedesca; e la sperata giovine Repubblica germanica č l'Impero germanico, mezzo all'unitá nazionale ed al progresso.
      E l'Italia? Fu costituita da que' due uomini che Mazzini non voleva, da Napoleone cui aveva giurato odio dopo che abbandonň nel 31 la causa italiana, e dal genio di Cavour. - La Polonia, fondate le altre grandi nazionalitá, non porgeva speranza di azione efficace. Quindi il programma rimaneva senza base. Il moto era nazionale, e raggiunse lo scopo, tranne in alcune parti, come presso gli Czechi; ma l'associazione perdeva la ragion di essere.
      Nuovi disinganni sopravvennero. Stabilite le unitá nazionali, la democrazia riprese il suo corso, le dottrine mazziniane diventarono astratte: l'istinto proprio delle democrazie fece sentire che oramai fine di esse era la rivendicazione e la rigenerazione delle classi inferiori: comparve il socialismo, l'Internazionale, la Commune, e Mazzini si trovň tagliato fuori di questo lavorio.


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La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Secondo) La scuola liberale e la scuola democratica
di Francesco De Sanctis
pagine 590

   





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