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      Ma chi mai, leggendo i versi di Dante, dice: Questo è grottesco? Chi mai ha potuto ridere cominciando a leggere:
     
      La bocca sollevò dal fiero pasto, ecc.?
     
      E qui, quando leggo certe cose divinamente rappresentate, che m'importa della logica e di tutte le distinzioni che facciamo a freddo? L'interesse storico non ha niente a vedere con la poesia, la quale anche cose straordinarie e fuori natura può rappresentare, purché le rappresenti con tale colorito da non lasciarci tempo per difenderci dall'entusiasmo e domandarci: È vero? Cosí vi spiegate l'interesse che vi ispira Dante, Ariosto, il piú bizzarro fra i poeti, e anche qualche brano di queste due romanze.
      E che ci ha da fare l'immoralitá? Berchet osserva che gli italiani trovano immorali le poesie di Bürger, mentre non dicono immorale la famosa novella della Pineta in Boccaccio, - la quale narra di una fanciulla che nega di condiscendere alle preghiere dell'amante e conserva la castitá ed è punita coll'inferno. - È evidente che l'essere una poesia bella o brutta non dipende da alcun contenuto morale. Possiamo chiamare belle le due romanze, anche se c'è qualche cosa di troppo crudele, perché ammaliato dalle vibrazioni d'una fantasia ardente, il senso morale rimane immobile. È brutta quella novella di Boccaccio? Ma tutte bisogna dunque bruciarle, perché tutte immorali. Non sentite che appunto quella censurata da Berchet è un capolavoro, perché è una fine caricatura delle esagerazioni ascetiche? Dicendo che Dio manda all'inferno una donna che non vuol fare all'amore, Boccaccio maliziosamente dá addosso ai frati che proibivano alle donne di far all'amore.


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La letteratura italiana nel secolo XIX
(Volume Secondo) La scuola liberale e la scuola democratica
di Francesco De Sanctis
pagine 590

   





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