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      In questa età si apprezzano quei lavori classici che da giovani si trascuravano, e si leggono e si analizzano con piacere.
      Ma il più dolce piacere che il vecchio possa provare si è quello del far del bene. E per far ciò non occorrono le ricchezze; un consiglio, un saggio avvertimento, una correzione a tempo possono apportare più utili frutti che una manciata d'oro. Il far del bene non consiste solo, come molti lo credono, di distribuire elemosine quà e là dove la miseria fa strage; vi sono infelici che muoiono di fame piuttosto che abbassarsi a domandar l'elemosina. Il vecchio che ama di vedersi venerato e amato da tutti deve andare egli stesso a visitare gli ammalati, a soccorrere i poverelli; in persona deve penetrare nei più oscuri bugigattoli, incoraggiare il misero, procurargli un utile lavoro, asciugare le lagrime agli orfanelli. Egli deve cercare di mantenere la pace ovunque egli possa, egli deve avviare i giovani sulla retta strada del buono, del bello, del vero; egli deve cercare di lenire i dolori, calmare gli affanni! Egli insomma deve mettere la sua esperienza a profitto di quei poverelli che si trovano in condizioni d'abbisognarne. Così facendo egli sarà da tutti benedetto, i suoi protetti e i suoi beneficati pregheranno per lui l'Ente Supremo. La sua vita trascorrerà lieta e serena, l'orizzonte sempre azzurro gli arriderà sempre, non una nube offuscherà il suo avvenire e camminerà verso la tomba su un allegro cammino coperto di fiori. La sua coscienza sarà pura e tranquilla, un'interna soddisfazione lo renderà contento perchè tutti lo mostreranno a dito, come il benefattore dei poveri, il consolatore degli afflitti.


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Igiene dei piaceri secondo le età i temperamenti e le stagioni
di Auguste Debay
G. Gnocchi Editore Milano
1886 pagine 97

   





Ente Supremo