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      Quell'appendice più o meno lunga, che noi chiamiamo naso, non serve che a dirigere l'aria carica d'odori verso la parte superiore delle forze nasali. Affinchè l'odorato possa esercitare le sue funzioni conviene che la membrana pituitaria sia sana e che l'aria circoli liberamente nel canale nasale, essendo l'aria il veicolo delle molecole odorose.
      Le sensazioni prodotte dagli stessi odori variano da individuo a individuo, ossia agli uni piace un odore, che disgusta un altro.
      Vi sono odori soavi e penetranti che svegliano in noi nobili sentimenti, altri che eccitano i trasporti amorosi come gli odori ambrosiaci o afrodisiaci.
      Non sono del parere di fuggire gli odori, ma di usarne moderatamente, perchè l'abuso degli odori non solo è dannoso alla salute, ma snerva ed affievolisce il corpo.
     
      PARTE SECONDA.
      Classificazione degli odori.
     
      Fino ad oggi non si è potuto classificare giustamente gli odori in conseguenza della tenuità delle molecole odorose. Il naturalista Linneo li divise in sette classi: aromatici, fragranti, ambrosiaci, agliacei, nauseanti, fetidi, ripugnanti.
      Trascriveremo la classificazione fisiologica che è basata sopra la proprietà degli odori.
      Tonici, che agiscono sull'economia animale;
      Debilitanti, che producono svenimenti e lipotimie;
      Inebbrianti, che cagionano l'ebbrezza;
      Caustici, la cui prolungata azione produce la tumefazione delle membrane mucose e provoca delle emorragie;
      Nevrofili, che calmano l'agitazione nervosa;
      Antisterici e isterici, che calmano o provocano gli spasimi nervosi;


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Igiene dei piaceri secondo le età i temperamenti e le stagioni
di Auguste Debay
G. Gnocchi Editore Milano
1886 pagine 97

   





Linneo