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      Dirò solamente che questo amico quasi quasi mi convinse che l'esser leccardi non è una cosa tanto facile quanto credeva, perchè bisogna davvero studiare tutte le minutezze per vieppiù assaporare una bottiglia di champagne o un'ala di fagiano.
     
      * * * * *
     
      Il mangiare e il bevere, dicono taluni, è un piacere puramente fisico e materiale; non importa, ma non si può negare che si ha un piacere dolce e vivo.
      Non si prova forse una gradevole soddisfazione quando dopo un eccellente pasto, inaffiato con un delicato vinetto di Piemonte si fuma una cigaretta seduto al balcone?
      Chi potrebbe negare che il nostro fisico tutto si ristora quando d'estate si beve una fresca e dolce bevanda al limone, al lampone, al ribes; quando si prendono a centellini quei soavi gelati?
      Sì, noi dobbiamo ascoltare anche il senso del gusto, perchè, ascoltandolo moderatamente, si procura dei piaceri gredevolissimi, quantunque sieno fisici e materiali.
     
      PARTE SECONDA.
      Aberrazioni del gusto.
     
      RACCONTO.
      Due avvocati, amici intimi, pranzavano sempre insieme, ed offrivano delle aberrazioni affatto speciali. L'uno si lamentava che il cuoco salava troppo le vivande. Al contrario l'altro le trovava insipide. Si bisticciavano un po' e quando l'aberrazione cessava mangiavano tutti e due deliziosamente.
     
      PARTE TERZA.
      Igiene del gusto.
     
      Affinchè il senso del gusto agisca esattatamente occorre il completo sviluppo e la sanità di tutte le parti che lo compongono.
      Si dovrà quindi guardarsi da tutte quelle sostanze che possono danneggiare la lingua, la mucosa della bocca o il velo palatino; da quelle che alterano la sensibilità dell'apparato gustatorio, dalle abitudini che nuociono alla secrezione salivale come l'abuso degli aromi, della pipa, del tabacco, dei liquori, ecc.


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Igiene dei piaceri secondo le età i temperamenti e le stagioni
di Auguste Debay
G. Gnocchi Editore Milano
1886 pagine 97

   





Piemonte