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      L'allucinazione durava una mezz'ora e tutti i giorni aveva luogo.
      Un'altra signora si credeva d'essere preda d'una quantità di bruchi.
      Una terza sudava a larghe goccie di sudore nel cuore del verno.
      Una quarta, avendo bevuto ad un ruscello dove aveva visto una rana, credeva di sentire le rane danzare nel suo stomaco.
      E non la finiremmo più; eccone un'altra più curiosa:
      Un povero notaio aveva una moglie che per fargli fare ciò che voleva lo bastonava. Per farla corta la moglie morì. Il notaio, contento da una parte, ringraziava il Cielo che lo aveva liberato. Ma ahimè! Povero illuso! La moglie (così credeva lui) tutti i giorni a quell'ora istessa gli faceva la sua visitina, e lo picchiava ancora di santa ragione, di maniera che il povero notaio gridava perfino pel dolore!
     
      PARTE TERZA.
      Igiene del tatto.
     
      Siccome il tatto si trova diffuso in tutto l'organo cutaneo, perciò chi desidera conservarsi un tatto sensibile e delicato bisognerà che allontani tutte le cause che possono alterare o guastare la pelle. È perciò che per evitare le numerose affezioni che possono nuocere alla pelle diviene indispensabile di vegliare alla sua integrità e di mantenerla, in uno stato di polizia che nulla lasci a desiderare.
      Bisognerà dunque guardarsi dai grandi calori, come dai freddi eccessivi, dal fuoco, dagli alcali, dagli acidi; si dovrà evitare la alternativa dell'acqua calda e di quella fredda, chè tutte sono cause di indurimento dell'epidermide o di screpolature gravissime. Inoltre i geloni trascurati possono anche trasformare le dita.


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Igiene dei piaceri secondo le età i temperamenti e le stagioni
di Auguste Debay
G. Gnocchi Editore Milano
1886 pagine 97

   





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