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      È sotto questo punto di vista che la biologia, considerata come un ramo distinto delle scienze naturali sorge alla sua vocazione e soddisfa alla sua missione speciale. Bene sceverata dalla fisiologia, la quale si applica a indagare i fenomeni di vita interiore, attinenti alla formazione, evoluzione e moltiplicazione di organi e organismi, la biologia vive in una sfera diversa, e, studiando i fenomeni della vita esteriore, viene di necessità ad investigare e toccare i rapporti e le armonie che collegano nel gran centro della vita cosmica le singole vite degli esseri individualizzati.
      Sotto questo punto di vista si può arguire fin d’ora quanta importanza debbano avere le nozioni biologiche per la retta classificazione delle piante, ma più propriamente per la giusta appreziazione scalare della maggiore o minore perfezione organica, quantunque fino al dì d’oggi non siano state utilizzate a tale riguardo. Ma prima di toccare del valore tassonomico dei caratteri biologici, mi occorre di schiarire maggiormente alcune idee, e tentare per quanto possibile di rimuovere objezioni che da molti saranno elevate contro il modo di vedere sovra esposto.
      M’incombe qui dir poche parole in giustificazione del vocabolo biologia da me adottato. Per certo il termine etologia sarebbe parso a taluni più adatto. Etologia allude a scienza de’ costumi. Ora i costumi presuppongono nel subietto maggior dose d’arbitrio e di libertà d’agire di quel che non paja doversi accordare alle piante. Preferisco il termine biologia perché di più nobile dicitura ed alquanto più generico.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607