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      La scala metrica di questa intelligenza riflessa parte dai primi albori della ragione rivelantesi in alcuni animali di elevata organizzazione, e riesce al summum apex del pensiero riflesso dei filosofi, degli uomini di stato e degli artisti (nel campo ideale del vero, del buono e del bello).
      È singolare poi l’osservazione che più la intelligenza dallo stato irriflessivo ed inconsciente si eleva verso lo stato riflesso e consciente, più è soggetta a fallire lo scopo a cui tende, come se l’acquisizione ed il possesso del termine medio debba per lo più riescire a pregiudizio del valido possesso del termine estremo. È un fatto che gli atti della ragione umana mancano spessissimo la meta desiderata, laddove gli atti istintivi raggiungono lo scopo con una sicurezza ammirabile ma non imitabile.
      Non è che talvolta anche gl’istinti non restino singolarmente ingannati, come se ne ha un notevolissimo esempio nel già citato fiore di Stapelia e negl’insetti che sono destinati a favorirne le nozze. L’odore cadaveroso che diffonde detta pianta. e fors’anco la peluria lunga e folta che riveste la superficie piana e patente della corolla, ingannano talmente la Sarcophaga carnaria e la Musca vomitoria, che questi ditteri, credendosi aver a fare in realtà con un corpo animale in putrefazione, riempiono schifosamente tutti i fiori la Musca vomitoria delle sue ova, e la Sarcophaga, comecché vivipara, della sua prole vermicolosa, la quale, dalla stupidità della genitrice condannata a misera e pronta fine, si distorce agonizzante sotto la sferza dei raggi solari.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





Stapelia Sarcophaga Musca Musca Sarcophaga