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      M’imagino agevolmente come questo sistema sia per trovare molti oppositori, sebbene, almeno lo spero, non lo s’incolperà né d’inconseguenza, né di deficienza sintetica. Predominano oggidì opinioni estreme; ed anco nel pacifico campo delle scienze evvi da un lato il partito rivoluzionario armato delle demolitrici teorie materialistiche, e dall’altro il partito conservatore condannantesi ad una specie d’immobilità. Entrambi i partiti poi, non so come, si accordano in questo che proscrivono e condannano l’applicazione specolativa della mente sui materiali somministrati dalle analisi e scoperte scientifiche. Forse questo deriva da un recondito senso d’ingrata reminiscenza e di tacita reazione contro gli abusi e le nebbie di una pseudometafisica appresa nella prima gioventù.
      A mio parere uno dei pochi fisiologi e filosofi che abbia convenevolmente illustrato le idee della vita, dell’intelligenza, dell’istinto e della ragione della Natura, è Goffredo Rinaldo Treviranus nella introduzione alla sua opera intitolata Die Erscheinungen und Gesetze des organischen Lebens, Brema, 1831. Se astrazione si faccia dalla forma nebulosa sotto cui Treviranus espone i suoi pensamenti, forma in parte imputabile alla indole indefinita della lingua tedesca ma più ancora alla scuola schellingiana a cui da giovane apparteneva, detta introduzione merita di essere letta e ponderata con grande attenzione.
      Non sarà fuor di luogo il qui riportarne alcuni brani.
      «Carattere proprio di ogni vivente è congruenza di fini (Zweckmässigkeit) »...


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





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