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      Questo è quel grande enigma, in cui inciampiamo ad ogni passo studiando la Natura. Avremmo bisogno di averne lo scioglimento ad ogni momento, per darci ragione anche dei moti spontanei più semplici. In ogni movimento muscolare eccitato da un atto della nostra volontà noi siamo consapevoli dello scopo per cui lo facciamo, ma non dei mezzi con cui lo facciamo. Eppure l’uso di questi mezzi, dei quali a noi sfugge la conoscenza, è fatto tanto bene che non manca di corrispondere allo scopo. La differenza che passa tra così fatte azioni e quelle istintive (nel senso ristretto del vocabolo) consiste in ciò che presso le istintive sfuggono alla consapevolezza non solo i mezzi ma eziandio il fine. Comunque, nell’uno e nell’altro caso egli è un enigma».
      «Un agire che sia diretto ad uno scopo suppone un principio agente analogo alla ragione (kein zweckmässiges Wirken ist ohne ein Analogon der Vernunft denkbar). La congruenza di scopi è il vero carattere distintivo e proprio della ragione, la quale erroneamente si volle caratterizzata da altri e meno essenziali attributi. Quindi è che ogni esternazione vitale deve essere l’effetto di un principio simile alla ragione... Una proposizione contro cui nulla si saprebbe obiettare ed è invece assistita da parecchi argomenti ed esperienze è la seguente; che, cioè, tutti i viventi sono vicendevolmente collegati tra loro e tra la rimanente Natura mediante una correlazione ove non entra punto l’intermezzo dei sensi esterni. Depongono a favore di questa tesi, nell’umana specie la costante proporzione tra i nati ed i morti, tra le femmine ed i maschi; l’influenza (Einwirkung) spirituale della madre sopra la prole, della covatrice sopra i pulcini, parecchi fenomeni del sonnambulismo, e più altri fatti.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





Natura Wirken Analogon Vernunft Natura Einwirkung