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      E a condannarlo vale il semplice riflesso che gli esseri naturali vogliono essere studiati e classificati secondo le loro intrinseche doti, non già secondo le idee formali della nostra mente.
      I sistemi obiettivi invece, sprigionandosi quanto più possono dalle considerazioni subiettive, cercano di scuoprire le affinità vere che collegano in un gran complesso tutti gli esseri viventi. Mentre il sistema subiettivo è una mera fabbricazione della mente umana, i sistemi obiettivi sono altrettanti più o meno felici riflessi del vero ed unico sistema naturale, il quale è schietta fabbricazione della Natura, e il quale esisterebbe non meno, anche se non avesse giammai esistito la specolativa mente umana, o se venisse quandochessia ad estinguersi. L’uomo elucubrando su questo metodo, non lo crea né lo inventa, ma lo scopre. e qui sta il vero nucleo della differenza tra i sistemi tassonomici obiettivi ed il subiettivo. Ma siccome la scoperta del metodo naturale non fu finora integrale né perfetta (e tale forse non sarà giammai per la limitatezza della umana mente in confronto della imperscrutabile immensità della Natura) non è a far meraviglia che i sistemi naturali fin qui proposti siano manchevolissimi sotto molteplici aspetti ed anziché sistemi meglio meritino di essere appellati frammenti. Linneo ben sentiva la forza di questa verità quando propose i suoi methodi naturalis fragmenta, e ad onor del vero dobbiamo confessare che i metodi escogitati dai moderni non hanno progredito gran fatto oltre i frammenti linneani, e per poco non retrogredirono se si confrontano cogli ordini naturali di A. L. Jussieu.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





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