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      Così noi vediamo i ranunculi acquatili ed altre piante avere le foglie frastagliate nella porzione del fusto immersa, e nella porzione demergente vestir subito e senza transizione foglie a lamina espansa e continua. Egualmente vediamo il Lepidosiren annectens Owen, destinato alternativamente a passare una parte della vita in seno a fango disseccato e l’altra parte in seno all’acqua, possedere ad un tempo branchie e polmoni. Così il girino della rana è fornito di branchie finché vive nell’acqua, ma fatto adulto e diventato animale terragnolo, acquista i polmoni e perde le branchie.
     
      La potenza adottatrice sia fisiologica che biologica mostra poi in grado anche più eminente di essere derivazione di un principio intelligente; perocché, laddove la virtù adaptatrice come il nome stesso spiega è posta fino ad un certo punto sotto la dipendenza di circostanze esterne, la virtù adottatrice è invece perfettamente indipendente e libera.
      Infatti, se parliamo della virtù adottatrice fisiologica, perché poche querce, aceri ed olmi soltanto presentano il fenomeno della suberosità e nol presentano invece molti altri alberi che vivono sotto identiche condizioni? Perché in poche piante, appartenenti a svariatissime famiglie, si presentano i fenomeni della tuberosità (nei generi p. es. Oenanthe, Corydalis, Ceropegia, e in alcune specie di Lathyrus, Orobus, Solanum, Oxalis, Dioscorea, Georginia ecc.) i fenomeni della bulbosità (nelle Liliacee, nel Gladiolus, Colchicum, Narcissus, nel Ranunculus bulbosus, nella Brassica oleracea var. caulocarpa D. C. seu gongyloides Linn.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





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