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      Gli stami sono perfettamente didinami colle antere approssimate nel palato della cavità florale (verso la superficie interna superiore). Ora il complesso di queste disposizioni accenna ad una mirabile perfezione biologica. L’esca dello apparato fiorale ossia il nettare che nel Solanum, nel Verbascum, nella Digitalis era neglettamente accolto e diffuso nella base del fiore, e non poco soggetto ad essere avariato dalle intemperie nonché sfruttato da insetti non predestinati, vedesi qui provvidamente localizzato e custodito in acconcio bicchiere, e gelosamente sottratto dalla polvere, dalla pioggia, dal vento e dagli insetti non designati. Così pure egregia-mente localizzate e disposte per lo scopo dicogamico, nonché difese del pari dall’azione disturbatrice di agenti estranei trovansi le antere e le papille stigmatiche. Accorrono le api e i bombi, e sanno introdursi nella cavità fiorale facendo divaricare con garbo il labbro inferiore, e nell’ atto di entrare capofitti ed uscire a ritroso da quella bocca che immantinente si chiude per elasticità dietro di loro, scopano coi peli della loro schiena e portano via il polline dalle loggie anterali. Siccome poi gl’insetti medesimi sogliono per un istinto curioso andare visitando i fiori d’una inflorescenza dal basso all’alto, e siccome le papille stimmatiche si svolgono lungo tempo dopo la fioritura delle antere, ne avviene che presso tali piante, mediante il trasporto del polline dei fiori giovani alle papille stimmatiche dei fiori vecchi, è assicurata la dicogamia.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





Solanum Verbascum Digitalis