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      Ciò è strettamente connesso colla maniera con cui gli insetti predestinati compiono l’ufficio di pronubi. La doppia operazione di estrazione e immissione dei pollinari qui avviene mediante gli uncinetti delle zampe di certi imenotteri, non già mediante la loro proboscide. Detti insetti, nel far ricerca del miele, per trovare e mantenere il punto d’appoggio e d’equilibrio sulle mobili ombrelle dei fiori, eseguono mirabilmente un moto continuo di scivolamento sulle zampe, le quali, mal potendo aggrapparsi all’esterna superficie convessa dei cartocci melliferi, perché levigatissima, sdrucciolano nelle vallecole esistenti tra un cartoccio e l’altro; e siccome appunto nel bel mezzo di queste vallecole corre il condotto coi suoi regoli divaricati in basso, così, nella operazione di estrazione, gli uncinetti delle zampe, e nella operazione della immissione i pollinari, restano con tutta facilità impegnati nella stretta del condotto medesimo. Se si stia guardando per qualche tempo il comportarsi degli imenotteri sopra un’ombrella di Asclepias, tanto lo si scorge acconcio alla doppia operazione succitata, che quasi si sarebbe tentati a credere essere i medesimi conscii della loro delicata missione, e cooperarvi scientemente; ma invece tutto è dovuto alla stupenda perfezione dell’apparecchio.
      Gli insetti predestinati per la fecondazione dell’Asclepias cornuti sono, a Firenze, in prima linea la Scholia hortorum e la Scholia bicincta; in seconda linea l’ape comune e il Bombus italicus. Moltissime volte, per tutte e quattro le succitate specie di insetti, io presenziai bellamente eseguita la doppia operazione che si richiede pella fecondazione.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





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