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      . L’opposto ha luogo, come già notammo, nelle Asclepiadee, ove intermediarie alla fecondazione sono le zampe degli imenotteri.
      Ma havvi una terza categoria di piante asclepiadee, ove mancano totalmente le 5 cavità nettarogene. A questa categoria appartengono il genere Stephanotis ed i generi affini. A vece delle 5 nettaroteche è il fondo del tubo corollino che è convertito in una gran coppa nettarifera. Nella Stephanotis floribunda tutte le parti del fiore, la forma tubulosa, il colore bianchissimo della corolla, l’odore fragrantissimo, massime di nottetempo, la relativa larghezza del condotto, la mollezza e poca tenacità delle caudicole che legano i pollinari al retinacolo, sono certissimi indizi che l’agente predestinato a favorirne le nozze è la tromba dei lepidotteri serotini e notturni, ad esempio delle Macroglossae, Deilephilae, Sfingi ecc.. In questa pianta, la trasposizione dei pollinari ossia la doppia operazione della estrazione ed immissione dei medesimi, succede con una stupenda facilità. Per convincersene non si ha che a prendere un sottil filo da una foglia di Agave americana; lo si introduca nell’interno di un fiore sbocciato, per modo che arrivi sino al fondo; cavandolo fuori con garbo, si vedrà avere alla cima estratto e tenacemente affisso un retinacolo coi suoi dipendenti pollinari. Si ripeta la introduzione di detto filo nello stesso o meglio in altro fiore; estraendolo si sentirà una leggera resistenza e strappatina, causata dalla strappatura della caudicola di un pollinario messo a posto e ivi abbandonato.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





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