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      Era un esemplare di Stapelia hirsuta e produsse i fiori. Quando produsse il secondo fiore il primo era già appassito. Esaminai quest’ultimo e trovai non senza sorpresa in ciascuno dei 5 condotti un pollinario messo a posto e colla caudicola strappata. Ognuno di essi pollinari avea emesso regolarmente il suo cordone di tubi pollinici. Ora questa contingenza d’immissione dei pollinari in tutti e 5 i condotti è un fenomeno assai raro nelle Asclepiadee e accenna ad una gran perfezione e sicurezza di agire nell’apparecchio. Nello stesso genere Asclepias, ove per l’approssimazione dei fiori in ombrelle fornitissime, si può concepire facilmente un certo lusso pollinico, questo fenomeno è rarissimo. D’altronde, se ai cinque pollinari messi a posto nel primo fiore, si aggiungono i tre che contemporaneamente trovai immessi nel secondo, si ha questo risultato mirabile che di 20 pollinari ben otto poterono essere utilizzati, cioè quasi la metà. A detta pianta lasciai il 2°, 3°, 4° fiore per vedere se producevano frutto; ma indarno. Qui abbiamo di nuovo il sopravvertito caso di sterilità dipendente da mancanza di energia vitale o per non effettuata dicogamia, o per condizioni sfavorevoli di vegetazione; sterilità che ebbe luogo nonostante la constatata regolare emissione di tubi pollinici.
      Riepilogando si ha che la trasposizione dei pollinari nei generi Asclepias, Gomphocarpus, Hoya, Centrostemma eseguesi per gli uncinetti delle zampe d’imenotteri. Condizioni di questa predestinazione sono: 1° colonna ginostemiale exserta e lobi calicini e corollini revoluti o tutt’al più pianeggianti; 2° sovrapposizione delle cavità nettarifere al dorso delle antere, non già alternanza.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





Stapelia Asclepiadee Asclepias Asclepias Gomphocarpus Hoya Centrostemma