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      L’apparecchio v’è ridotto ai minimi termini; è per così dire embrionale, e nonostante corrisponde perfettamente allo scopo. Quantunque più non vi si scorgano né processi anterali, né bicchiere, né coppa, né cercine collettore, né aderenze degli stami al pistillo, pure vi si trova ancora una disposizione essenziale, vale a dire una larga regione viscifera nel corpo stimmatico. Questa contingenza combinata coll’esiguità notevole degli organi femminili assicura anco a queste imperfettissime apocinee la promiscuità del polline, la quale senza dubbio ha luogo per intermezzo della proboscide di lepidotteri notturni, come è lecito dedurre dal tubo lungo ed angusto della corolla, e dall’odore gratissimo e fragrantissimo dei fiori.
      4. Orchidee.
      Poche osservazioni potei fare sulle orchidee. I miei studi si aggirarono sovra pochissimi fiori di una specie di Vanda, Epidendron, Phaius, Oncidium, Dendrobium, ove generalmente constatai quanto in proposito dice C. Darwin nella sua recente opera sulla fecondazione delle Orchidee.
      Feci peraltro sulla Ophrys araneifera una serie di osservazioni che possono servire di complemento alle scarse che il Darwin fece sovra tal pianta, non avendosi egli potuto procurare un sufficiente numero di esemplari, mentre io ne vidi le migliaia, essendo questa orchidea nei dintorni di Firenze comunissima. Darwin sembra dubitare che questa pianta possa fecondarsi da sé. Ora io posso senza esitazione affermare l’opposto, come si desume dalle seguenti conclusioni, dedotte da un gran numero di osservazioni.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





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