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      Dei cinque sensi due agiscono per contiguità (il tatto e il gusto), tre agiscono a distanza (l’olfatto, l’udito e la vista). Sopra tutto importanti per la vita degli insetti sono questi ultimi, ma senza dubbio in misura diversa nei diversi loro generi e famiglie.
      L’olfatto è incredibilmente fino e sviluppato in molti generi d’insetti. Le sfingi, per esempio, hanno strumenti appositi per emettere fortissimi e gratissimi odori; e qui è bene notare la circostanza che gli odori stessi, senza dubbio grati alle sfingi, sono gratissimi anche a noi. E notisi ancora che molte piante, i cui fiori sono esclusivamente designati alla visita delle sfingi, sviluppano odori diversi, fragrantissimi e gratissimi anche per noi (mosco, gelsomino, vaniglia, giunchiglie ecc.).
      L’udito pare invece di gran lunga più sviluppato in noi che negl’insetti. Forse molti insetti sono, come per es. i pesci, in uno stato di maggiore o minore sordità. Per altro se ne contano non pochi che emettono suoni più o meno striduli e ingrati (cicale, cavallette ecc.). Anche qui si danno differenze. Alcune cavallette danno suoni dolcissimi e malinconici; il grillo campestre ha suoni che hanno un timbro fortissimo e purissimo. La Cicada Tibicen, che io sentii tante volte nei giardini di Rio de Janeiro, mi riempieva di stupefazione per la forza dei suoi squilli, somiglianti a quelli di una tromba.
      Ma fra tutti i sensi di gran lunga il più importante è quello della vista, e questo sia detto specialmente per tutti gli animali di elevata organizzazione (insetti, ragni, cefalopodi, vertebrati), provvisti come sono d’apparecchi specializzati ad hoc, cioè di occhi.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





Cicada Tibicen Rio Janeiro