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      Ed è significativa al riguardo la furia con cui prendono una boccata di polline, e poi se ne scappano. Certo questa mia interpretazione piacque al Müller che dispose per la soppressione dei relativi passi nella edizione inglese.
      Potrei aggiungere molti altri dati per convalidare la mia interpretazione che i ragni si appostano sovente sui fiori, celandosi quanto meglio possono sotto gli organi periantici, e guai a quell’insetto che si posa sui fiori a portata del loro salto esiziale. Una volta io presenziai il modo come un ben piccolo aragno con terribile malizia riuscì ad impadronirsi d’un’ape. Esso legò il corpo al peduncolo florale con un forte e grosso filamento di seta. Ed essendosi dopo posata un’ape sul fiore, il ragno spiccò un salto, la ghermì per il dosso senza lasciarla. L’ape, messasi a volo, si sentì trattenuta; e pendola dal filamento girando con vortice rapidissimo tentava stordire il nemico e liberarsi, ma non le riuscì e venne intanto ferita a morte.
      E vidi talvolta anche la vespa germanica, nemicissima dei sirfidi, posarsi nei fiori, sollevare i petali e nascondersi sotto essi, mettendosi in agguato per acciuffare il primo dittero che vi si fosse posato.
      Anche le formiche che talvolta accorrono sui fiori sono generalmente aborrite; temute da tutti gli insetti, perfin dalle vespe, dalle api e dai bombi.
      Per verità è molto largo il campo dischiuso alla opportunità teleologica della contemplazione estetica dei fiori!
      In più recente lavoro: Observations sur le phénomène et la constance chez quelques hyménoptères, 1901, Plateau viene implicitamente a confessare che gli insetti percepiscono i colori, e che se ne giovano tutta volta che dai fiori di una specie passano a visitare quelli di un’altra.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





Müller Observations Plateau