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      Nella prima opera (Forstinsekten, III parte) a p. 42, discorrendo sulle generalità delle formiche, dice:
      l’utile che esse prestano consiste in ciò che muovono guerra a una quantità d’insetti nocivi. Un albero al cui piede si trovi un formicaio, dalle formiche che vanno su e giù viene certamente ripulito da ogni altro insetto. E anche quando esse sono lontane dal loro nido, non ostante se trovano una larva di farfalla od altro insetto, lo aggrediscono". A p. 45, a proposito della Formica herculeana, cita BECHSTEIN, il quale ha osservato che questa specie distrugge i bruchi delle falene e delle geometre".
      Nella seconda opera (Waldverderbniss) le affermazioni dei benefizii apprestati dalle formiche sono ben più esplicite. In una foresta di pini a Glücksburg presso Lipsia nell’anno 1864 successe una vera catastrofe. Larve di Bomhix pini avevano decalvato totalmente detti alberi per la estensione di 850 ettari. Ma in mezzo a questa desolazione si vedevano cinque o sei oasi verdeggianti ed illese, ciascuna oasi della estensione di mezzo ettaro a un ettaro circa. Ebbene, si verificò che dette oasi dovevano la loro esistenza alla protezione delle formiche che avevano i loro nidi in quei punti preservati
      . Dopo quest’istruttivo esempio RATZEBURG (l.c., vol. I, p. 143) dice: "ne’ miei anteriori scritti aveva già apprezzato l’opera delle formiche, ma di gran lunga meno del dovuto"; e dopo ciò propone che si facciano studi per vedere se sia possibile di moltiplicare artificialmente gli sciami ossia colonie di formiche per la preservazione dei boschi.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





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