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      Non essendo venuta a fioritura, non ho potuto determinarne con sicurezza il nome specifico; apparteneva per altro alla sezione Serpentini e alla sottosezione 3-4 angulares. Aveva cuscinetti ascellari con 1 o 2 spine brevi, erette, coniche nel centro, ed eccentricamente verso il basso due spine sottili revolute, il tutto attorniato da un feltro di peli brevi biancastri.
      Osservando nello scorso agosto tal pianta, venne attirata la mia attenzione da un andirivieni di formiche, le quali deambulavano su e giù lungo le scanalature degli articoli terminali, vale a dire degli articoli più giovani e teneri; e di quando a quando deviavano un poco dal loro cammino, applicando gli organi boccali ai pulvinuli basali delle foglie squamiformi proprie di questi cerei e trattenendovisi alquanto. Sospettai che tali pulvinuli dovessero essere sede di una secrezione nettarea, e non tardai a tradurre il sospetto in certezza, sequestrando alcuni di questi articoli giovani sotto campana di vetro, poiché infatti su ciascun pulvinulo si generava una cospicua goccia di néttare.
      Qui si tratta di nettarii veramente primitivi, in quanto che non vi ha nessuna preformazione morfologica ad hoc, come si dà nei nettarii epimorfici maggiormente evoluti. Il tessuto secernente non pare gran fatto modificato e differenziato dal circostante; solo è alquanto rigonfio e segnato in colore verde-bruno.
      La secrezione comincia per tempo ossia in tutta vicinanza della punta vegetativa, ed è assai diuturna perché ancora ha luogo due o tre decimetri più in basso (vale a dire contemporaneamente secernono i pulvinuli di circa 30 a 40 foglie). Ma è una secrezione per altro ristretta all’epoca giovanile degli articoli caulini; giacché in quelli che non hanno più posizione terminale è cessata affatto.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





Serpentini