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      E invero ciascuna di queste stipellule equivale a contrazione di una fogliolina d’ordine secondo: locché rendesi manifesto da taluna di esse che si sviluppa in fogliolina normale, in compensazione del non aver prodotto nessun nettario.
      Sommati i nettarii che si trovano nelle stipole, e che sono metamorfosi di denti fogliari, i nettarii stipellari e stipellulari che sono contrazioni di segmenti fogliari, il numero loro può attingere la ragguardevole cifra di 20 o 30 per foglia, cioè di gran lunga più che nelle altre caprifogliacee. Ciò non ostante, siccome i singoli nettarii sono minutissimi, la funzione nettarifera è in questa specie molto meno che nelle altre pronunziata. Basta peraltro a richiamare sufficiente numero di formiche a difesa delle piante, almeno durante l’epoca della prima vegetazione (in primavera).
      Anche presso il S. Ebulus le foglie delle gemme che si sviluppano nella seconda vegetazione, ossia durante la state e l’autunno, sono affatto destituite di nettarii, e con singolare fenomeno di correlazione mancano totalmente le stipole, le stipelle e le stipellule.
      Finalmente le brattee, le quali hanno sede nelle primarie ramificazioni delle infiorescenze, sono dalla funzione nettarifera modificate in piccoli corpicciuoli fimbriato-lacinulati, ciascuna lacinula terminando in un nettario. Il numero di questi nettarii può essere calcolato a scendere a una trentina e più per infiorescenza: malgrado ciò la funzione adescativa è ben poco esaltata, perché ciascun nettario è oltremodo minuscolo, e quasi confina colla minuzia dei collofori.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





S. Ebulus