Pagina (430/607)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Così fatte brattee dell’involucro calatidiano hanno tanta attrazione per più specie di formiche, che a Vallombrosa, come mi consta per osservazioni seguite da più anni, è difficile trovare una calatide ove non stiano a guardia perenne una o due formiche, ben inteso ristrettivamente a tre o quattro giorni prima dell’antesi ed uno o due dopo l’antesi. In seguito la secrezione zuccherina cessa e i difensori se ne vanno" (Rapporti tra insetti e nettarii estranuziali, nel Bollettino entomologico di Firenze, Anno VI 1874). In agosto dello scorso anno il mio assistente Sig. MATTEI osservava la specie medesima negli Appennini bolognesi: mi riferì d’avervi esso pure osservato molte formiche, e mi mandò in un pacco due piante fresche fiorenti. Mi pervennero alquanto avvizzite e non avevano miele nelle brattee, ma, avvivandole alquanto con riporne il gambo nell’acqua, ricominciò la secrezione, e diventò assai abbondante. Conservatele nell’acqua per alcuni giorni, in tempo che era già bene inoltrata la maturazione degli ovarii in frutti constatai che il miele non era punto riassorbito. In seguito le riposi ed abbandonai in luogo asciutto ed oscuro, ove lentamente disseccarono; e ancora oggidì dopo oltre sei mesi, è visibile sulle loro brattee il liquido zuccherino, convertitosi in una melassa incristallizzabile.
      Abbiamo qui una forma di nettario assai primitiva, essendo il tessuto secernente poco o punto mutato. Nondimeno la secrezione è abbondante e, come abbiamo veduto, efficacissima.
      Helianthus giganteus (e forse parecchie altre specie affini, male determinate negli orti botanici e che vanno sotto il nome di H. altissimus ecc.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





Vallombrosa Rapporti Bollettino Firenze Anno VI Sig Appennini