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      Di più queste foveole mostrano di essere molto più elaborate che nei casi antecedenti. Cominciano a comparire figure che si avvicinano alla regolarità (orbicolari, ellittiche). Un ramo assai lungo, reciso in ago-sto, epperò con incremento apicale totalmente soppresso, messo di sera col piede in un bicchier d’acqua, nella mattina successiva mostrava più o meno copiosa secrezione mellea nelle glandole delle foglie tanto superiori che mediane e inferiori ossia nelle foglie giovani, nelle adulte e nelle invecchiate.
      Forestiera ligustrina. - Le specie di questo genere, ballottate in molte famiglie, cioè nelle Euforbiacee, nelle Antidesmee, nelle Urticacee, da ultimo si rivelano essere indubbiamente Oleacee, anzi estremamente vicine al genere nostrano Phyllirea. Se non che mentre le filliree nei loro fiori conservano molti caratteri entomofilici, fra cui sviluppo di corolla colorata e il consociato ermafroditismo, le Forestiere invece si sono adattate all’azione pronuba del vento, e conseguentemente perdettero i caratteri entomofilici, ergo la corolla e l’ermafroditismo; ergo apetale e dioiche.
      Ma la loro intimità colle Oleacee è brillantemente attestata dai numerosi tricomi annidiati in minuscole foveole, e profuse su tutta la pagina inferiore delle foglie. Anche qui detti tricomi non assorgono a dignità di nettarii tuttavolta che sono isolati, giacché, singolarmente presi, è affatto insignificante la loro secrezione. Anzi in un esemplare coltivato nell’orto botanico di Bologna, non vedendo nessuna congregazione di tricomi in foveole comuni nella base della lamina fogliare, credetti dapprima che questa specie fosse affatto destituita di nettarii.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





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