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      Anche in questi ultimi constatai una solerte visita delle formiche, poiché la viscosità non è tanto potente da arrestarle e farle perire. Non è men vero però che la forma meno viscosa era molto più frequentata da esse.
      Tecoma radicans e T. grandiflora. - Ha molto interesse lo studio comparato dei nettarii di queste due specie, tanto affini tra loro sotto l’aspetto delle forme e dei caratteri, e tanto distanti di patria, essendo native l’una della Nordamerica atlantica e l’altra della China e del Giappone.
      Queste due specie, che fra tutte quante fin qui si conoscono sono le più mellifere (forse il solo Ricinus communis può competere con esse), portano nettarii o più precisamente glandole o corpuscoli nettariferi in ben cinque sedi distinte, cioè nei picciuoli fogliari, nelle lamine fogliari, nel calice, e, con esempio fin qui unico, nelle corolle e nei pericarpii.
      T. grandiflora. Nettarii picciuolari. - Verso la base dei picciuoli, all’incirca nel loro terzo inferiore, lungo i due margini della più o meno pronunziata canalicolazione picciuolare, in serie semplice o doppia, ma irregolarmente profusi nelle singole serie, si osservano una quantità di corpuscoli nettariflui. Ciascuno è situato nel centro d’un infossamento a cui prende parte il tessuto epidermico e subepidermico (collenchimatico), ed ha la figura d’un piccolo calice (glandola scififorme). La loro figura è in correlazione colla figura delle rispettive foveole; e la configurazione d’entrambi dipende dal maggiore o minore incremento per distensione.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





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