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      È difficile calcolare esattamente il numero di questi organi, tanto irregolarmente sono profusi sulle silique. Ma in una siliqua quasi adulta ho potuto calcolare che non erano in numero minore di 200; cifra elevata, la quale spiega l’insistenza con cui sono visitate dalle formiche. Tale funzione protettiva comincia assai per tempo, per esempio quando la siliqua ha acquisito già due o tre pollici in lunghezza; ma il maximum della secrezione e della difesa è quando la siliqua ha la lunghezza di circa due decimetri, e perdura fin quasi a maturità. Questo caso è degno di particolare attenzione, perché fin qui è l’unico conosciuto di nettarii estranuziali epicarpici, e perché distrugge ad un tempo l’ipotesi di KERNER, e segnatamente quella infelicissima di BONNIER, giusta cui la secrezione dovrebbe immediatamente cessare, appena la fecondazione è avvenuta, e lo sviluppo degli ovuli consuma le riserve alimentari.
      Queste due specie sono tanto produttive in nettare che non solo attirano formiche, ma anche insetti i più diversi, per esempio una gran quantità di crisidi, d’icneumonidi, di Polistes, di parecchie mosche di grossa e piccola statura, di coccinelle. Vi ho sorpreso perfino alcune zanzare. Le occupanti principali sono sempre le formiche, e forse in date località si troveranno in numero sufficiente a far fuggire ogni altro concorrente. Ma nell’orto botanico di Bologna benché in dette piante, durante tutta la state e l’autunno, vi fosse sempre un grande numero di formiche, pure non bastavano a cacciare tanti concorrenti.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





Polistes Bologna