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      Malgrado la continua guerra che facevano, erano visibilmente soprafatte dal numero, e per un posto da cui cacciavano, per esempio, un Polistes, ne lasciavano allo scoperto dieci. Era sopratutto un curioso spettacolo l’osservare la sveltezza delle crisidi e degl’icneumoni nello schivare gli attacchi delle formiche, e nel volare sopra i punti scoperti.
      Amphilophium paniculatum, o almeno una forma molto affine. I caratteri fogliari corrispondono a quelli per tale specie segnati nel Prodromus (vol. IX, p. 193), salvoché il nervo mediano delle foglioline non sarebbe subtus pubescentihirtus, essendo anzi glabro. Ma questa non è gran differenza.
      Tanto la pagina superiore delle foglioline quanto la inferiore sono profuse, e sopratutto la inferiore, da una quantità innumerevole di glandole minutissime, patelliformi, annidiate ciascuna in una corrispondente minutissima foveola; organi assai simili a quelli rilevati nei generi Callicarpa, Holmskioldia ecc. delle Verbenacee, i quali però non possono fungere da nettarii, perché la loro secrezione è minima o nulla. Ma dalla pagina inferiore, ove i nervi secondarii si dipartono dalla base del primario in maniera subpalmata, osservando attentamente gli angoli nervei, vi si scoprono cospicue coppette patelliformi, a parete diafana, il cui fondo è certamente mellifluo. Questi angoli sono all’incirca 6 in ogni fogliolina, e poiché il numero di dette glandole varia nei singoli angoli da 0 a 6, si può computare che ogni fogliolina abbia in media una quindicina all’incirca delle medesime.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





Polistes Prodromus Callicarpa Holmskioldia Verbenacee