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      Non manca la glandolazione nettariana, ma qui è meno evidente e scolpita che in altre specie; non già perché il numero dei nettarii sia minore; ma perché di questi ve ne sono di tutte le dimensioni; in guisa che vi è una graduata transizione tra i nettarii meno evoluti e le minute glandolette di cui sopra. È una specie questa che a partire dalla Florida si è estesa fino al Canadà, e si è adattata ai rigorosi freddi di quella regione; laonde non è meraviglia se poco esaltata ne sia la funzione mellifera.
      Bignonia Tweediana. - Vi ha la solita glandolazione minuscola, epifilla ed ipofilla, con glandole puntiformi.
      La glandolazione nettariana è molto più pronunziata che nella specie precedente; giacché vi ha un forte distacco nelle dimensioni, che sono relativamente grandi nei nettarii veri e piccolissime nelle succitate glandolette. Il numero dei nettarii varia a tenore della vigoria delle foglioline. Le meno vigorose ne mancano; le vigorosissime ne hanno (nella pagina inferiore) una certa quantità. I nettari non sono localizzati esclusivamente verso la base; si trovano eziandio verso il mezzo e verso l’apice delle foglioline, e in punti anche assai discosti dal nervo medio. Sono in forma di corpuscoli diafani, a maturità depresso-concavi.
      Bignonia Unguis. - È molto simile alla precedente, di cui forse è una varietà. Si applica a questa quanto della precedente dicemmo intorno alle due glandolazioni, la minuscola e la nettariana. L’unica differenza sta in questo che qui la produzione dei nettarii è alquanto più abbondante.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





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