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      Qui soggiungeremo le osservazioni che facemmo nel 1885 sulle Convolvulacee coltivate nell’orto botanico di Bologna; osservazioni le quali vengono a completare in più punti quelle di POULSEN.
      Calonyction Roxburghii (pianta coltivata sotto il sinonimo di Ipomoea Bona nox, a fiore massimo, bianco, tubeforme, sbocciante di sera). Ecco un altro caso di nettarii, che sarebbero sfuggiti alla mia attenzione, se non fosse per 3 o 4 formiche, le quali, vigili, irose, appena si avveggono dell’approssimarsi di qualche pericolo, colle mandibole aperte in atto di mordere, occupavano la sommità dei peduncoli poco prima dello sbocciamento dei fiori. Sequestrando alcuni di siffatti peduncoli vidi in quattro punti distinti dell’apice loro rigenerarsi gocciole mellee. Praticando un taglio trasversale, allivellato in modo che interessi i quattro punti melliflui, e applicando sul taglio alcoole puro il quale prontamente dissecca i tessuti, rendonsi visibili quattro tasche nettarifere, le quali versano per un poro al di fuori il nettare in esse prodotto. Inoltre sottomettendo al microscopio un brano della parete di dette tasche, la si vede tutta rivestita da fittissimi tricomi pluricellulari, precisamente com’è stato indicato da POULSEN per gli omologhi nettarii di Batatas glaberrima; in guisa che le figure date per quelli sono applicabili anche a questi. La secrezione comincia alcuni giorni prima dell’antesi; perdura anche nel tempo dell’antesi; ma verso le 9 o le 10 ore del mattino successivo allo sbocciamento la corolla avvizzisce e si contrae, la secrezione cessa e i difensori abbandonano il peduncolo.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





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