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      In gennaio del 1873 a Laranjeiras presso Rio de Janeiro mi abbattei in due o tre individui di questa specie, e nell’atto di strappare le loro infiorescenze un vero esercito di piccole formiche si riversò sulle mie mani mordendomi con grande furia. Esse avevano preso possesso delle brattee di dette infiorescenze, e il motivo che ivi le tratteneva è a bastanza chiarito dalla copiosa secrezione zuccherina delle loro glandole.
      Ciò premesso, ordineremo qui sotto le sparse osservazioni che facemmo nell’orto botanico di Bologna nell’a. 1885 circa i nettarii estranuziali delle verbenacee ivi coltivate.
      Clerodendron fragrans. - I nettarii estranuziali hanno triplice sede. Altri sono ipofilli; altri, nella regione della fioritura, si trovano alla pagina inferiore delle numerose brattee e bratteole delle floribonde cime corimbiformi proprie di questa specie; altri infine sono sul calice.
      Le foglie sono trinervie. I nettarii (ipofilli) sono localizzati nei due angoli che fanno, divergendo, i tre nervi principali, alla base della lamina. Sono in numero da 3 a 9 circa per foglia. Essi possono contare fra i più grossi che si conoscano. La loro figura è ora orbicolare, ora ellittica, accompagnata da irregolarità. L’area nettarifera è formata da una lievissima depressione (circolare o ellittica) del tessuto epidermico; ed è tutta occupata da un tessuto secernente continuo, appianato o leggermente concavo. Alcuni nettarii sono larghissimi, altri mezzani ed altri piccoli.
      La secrezione è diuturna, conservandosi anche nelle foglie adulte; vale a dire perdura qualche mese.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





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