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      Il nettario volto alla periferia (della infiorescenza), cioè il più utile, aveva il diametro di 1 mm e 1/2, un altro 1/2 mm circa, i due rimanenti 1/3 appena di mm. In fondo la struttura di questi è come quella dei nettari ipofilli ed ipobratteali; per altro qui hanno una figura più elegante; sono quasi perfettamente orbicolari; e il disco mellifero piatto è innalzato sopra un pedicello brevissimo.
      Con tanti nettarii ipobratteali ed epicalicini, di superficie assai larga, secernenti in copia e per lungo tempo (calcolando all’ingrosso 200 fiori per ogni cima, dandosi 200 brattee e bratteole con una media di 3 nettarii per ciascuna, dandosi 200 calici pure con una media di 3 nettarii per ciascuno, si ha l’enorme somma di 1200 nettarii per ogni infiorescenza), si spiega come le cime fiorite di questa specie siano convertite in veri formicai, contenendo per lo spazio di un mese e più centinaia e centinaia di formiche. A questo riguardo le osservazioni che in quest’anno feci a Bologna, armonizzano perfettamente con quelle che feci parecchi anni sono a Rio de Janeiro.
      Questa può essere annoverata fra le specie principi nella categoria delle formicarie.
      Clerodendron Bungei. - Questa specie somiglia moltissimo per le foglie, pella infiorescenza, pella statura alla precedente specie; e così le somiglia pure moltissimo quanto ai nettarii estranuziali e ai loro caratteri. Essi pure in questa specie hanno tre sedi; sono cioè ipofilli, ipobratteali, iposepali.
      Nettarii ipofilli. - Pella posizione, pel numero, pella figura e grandezza, pella durata somigliano estremamente a quelli del Clerodendron fragrans.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





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