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      Detto autore ha trovato esistere questi organi sulle brattee dei Melampyrum arvense, nemorosum, pratense e barbatum. Morfologicamente sono tricomi multicellulari, composti di una stratificazione di cellule in palizzata, insidenti sopra una grossa cellula schiacciata fungente da stipite, collocati ciascuno isolatamente in una leggera depressione del tessuto superficiale. Hanno forma di dischi appiattiti, orbicolari, colorati in violetto nel M. arvense, incolori in altre specie. Per essere isolati sono assai cospicui, e raggiungono il diametro di 3 a 5 decimi di millimetro. Nei M. arvense e nemorosum sono situati alla pagina inferiore delle brattee; nel M. pratense, oltre che alla pagina inferiore se ne trovano ancora alcuni nella superiore; infine si trovano presso il M. barbatum alla pagina superiore soltanto. Il numero è variabile da specie a specie. Nelle brattee del M. arvense sono in numero di 6 a 20 per brattea, in quelle del M. nemorosum da 2 a 6, in quelle del M. pratense da 1 a 3, e soltanto 2 in quelle del M. barbatum. Secernono nettare assai energicamente e diuturnamente. RATHAY, sequestrando piante di dette specie e rimovendo la secrezione con carta asciugante di volta in volta, si accertò che la medesima si rinnova molte volte, in modo affatto indipendente dalla luce. A suo giudizio il nettare emanato contiene non meno del 2% di zucchero.
      Quel che poi interessa maggiormente si è che l’autore ha constatato, almeno per due specie, cioè per il M. arvense e nemorosum, la sollecitudine e la frequenza con cui le formiche accorrono ai nettarii delle loro brattee.


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Memorie di biologia vegetale
di Federico Delfino
pagine 607

   





Melampyrum